Testimonianza inviata da Elena per aiutare i
giovani che
devono affrontare una terapia come quella da lei felicemente superata
Giugno
2004
Con
la presente ho
il piacere di fornire la mia testimonianza sulla cura
della scoliosi da poco conclusa.
Il
mio percorso per risolvere il problema della scoliosi è
stato
molto lungo e sicuramente molto duro. Ho iniziato a 8 anni quando mi
hanno consigliato di portare il corsetto perché la mia
colonna
vertebrale già a quell’età era molto
storta.
Nonostante
i tanti sforzi fatti,
anche con la ginnastica correttiva,
lo stato della schiena non solo non migliorava ma addirittura
peggiorava. Così all’età di 14 anni i
miei
genitori decisero di rivolgersi al dott. Stefano Negrini, e questa
decisione è stata la mia fortuna, anche se detto medico,
dopo
aver analizzato la situazione mi diede subito una notizia scioccante,
e cioè che dovevo mettere il gesso al fine di evitare un
intervento chirurgico.
All’inizio
l’idea
di dover essere ingessata
è
stata difficile da accettare non solo per la sofferenza fisica che ne
sarebbe derivata ma anche per altri tipi di sacrifici quali,
principalmente, l’impossibilità di lavarsi e di
indossare tutti i vestiti che volevo (in particolare le magliette
strette che a quell’età erano molto importanti).
Non
nascondo che per i primi tempi ho
dovuto sopportare un forte
dolore, poi però il dolore stesso andava affievolendosi,
anche
perché aumentava la sopportazione con l’aiuto di
tutti
coloro che mi sono stati vicini, soprattutto i miei genitori che mi
hanno dato una grande forza, e alla fine il gesso era diventato
parte di me tanto da non impedirmi di fare quasi tutto quello che
desideravo.
Una
volta passato il periodo del
gesso occorreva comunque non solo
conservare i grandi benefici raggiunti ma possibilmente migliorare
ulteriormente i risultati estetici e funzionali ottenuti.
Per
conseguire tale obiettivo si sono
resi necessari due ulteriori
interventi quali:
-
portare
un corsetto per alcuni anni;
-
praticare,
con il corsetto prima e
senza poi, una costante
ginnastica correttiva che mi ha consentito di prendere
consapevolezza del mio corpo e della mia colonna vertebrale e di
autocorreggermi.
Il
secondo intervento è
avvenuto proficuamente solo con
l’aiuto che ho ricevuto presso il Centro Scoliosi Negrini.
Come è facile intuire
anche questa fase ha comportato sforzi e sacrifici non solo per me ma
anche per i miei genitori che periodicamente erano impegnati ad
accompagnarmi presso il suo centro. Ora però siamo tutti
felici e soddisfatti. Oggi ho 22 anni ed ho risolto il problema della
mia malformazione.
Per
concludere mi sento di dare un
consiglio a quelle ragazze che,
sfortunatamente, si dovessero trovare nelle mie condizioni: “Cercate
di affrontare serenamente e con forza tutto il percorso, non pensando
al sacrificio del presente ma all’obiettivo finale da
raggiungere, che è quello di avere un fisico che non porti i
segni della malattia e quindi consenta di affrontare senza problemi
la vita adulta e di realizzare tutte le aspirazioni senza alcuna
limitazione”.
Elena
|